IL MIO PO
Arrivo lentamente dall'argine e lo guardo per cercare di capirne l'umore, lui sorride e mi racconta una delle sue storie.
Parla di alberi stanchi del loro angolo di fiume e partiti alla ricerca di un nuovo pezzo di mondo, ne avverto la gioia dovuta alla corsa liberatoria di chi ha visto per tutta la vita la stessa cartolina, magari in seconda fila. I fratelli ancorati sulle rive più incerte li guardano disorientati tra tentazione e paura, sembrano accalcarsi verso la platea d'onore per chi ha scalato il muro del solito.
Il viaggio è appena iniziato e mentre ci si prepara per la prima curva, un corvo irriverente si posa per una navigazione solitaria. Radici e fronde si presentano per la prima volta, ma non c'è tempo per i saluti di rito, parleremo stasera quando farà buio e sarà bello raccontarci tutti gli anni passati insieme. Adesso è bello sbirciare questo nuovo mondo, laggiù si vede l'Appennino e all'opposto le Alpi, com'è bello qui.
Un sordo brontolio sale dalle radici e dai rami nelle vesti di insoliti timonieri, quel che è giusto è giusto, fermiamoci su quella spiaggia laggiù..........domani ..........cercheremo un altro PO.